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Temi olistici

L’olismo (dal greco όλος, cioè “la totalità”) è una posizione filosofica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Relativamente a ciò che può essere chiamato “olistico”, per definizione, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico, perché un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono. Ma anche una macchina, in molti casi, non essendo esprimibile come una sommatoria funzionale delle sue parti, deve essere considerata olistica. Di un oggetto che vola, che resta e si muove per aria com’è un aeroplano, ad esempio, è difficile dire che funzioni come “somma dei suoi componenti”. Esso infatti, come sommatoria funzionale delle sue parti, non sarebbe identificabile con un “oggetto che vola”. La parola, insieme all’aggettivo olistico, è stata coniata negli anni venti da Jan Smuts (1870-1950) uomo politico, intellettuale e filosofo sudafricano, autore di Holism and Evolution (“Olismo ed evoluzione”) del1926. Essendo Smuts un convinto evoluzionista, l’olismo è secondo lui anche esprimibile come il frutto strutturale di un’ “evoluzione emergente”, dove la complessità strutturale che ne deriva in un ente non è riducibile ai suoi aggregati. Secondo l’Oxford English Dictionary, Smuts ha definito l’olismo come «…la tendenza, in natura, a formare interi che sono più grandi della somma delle parti attraverso l’evoluzione creativa». L’olismo, esprimibile anche come non-riduzionismo, è a volte descritto come l’opposto del riduzionismo, nonostante i sostenitori del riduzionismo scientifico affermino che sia più giusto considerarlo l’opposto del riduzionismo sfrenato. Può anche essere considerato opposto all’atomismo, per quanto l’uno non escluda affatto l’altro. Gli atomi, infatti, come elementi-base del complesso, non escludono affatto che l’assemblato possegga prestazioni superiori alla somma delle proprietà degli assemblati. Ma quando l’assemblato non esista più in quanto tale sono gli assemblati a riprendere esistenza autonoma ed essere nuovamente disponibili per nuovi assemblaggi “emergenti”. La dicotomia concettuale olismo/atomismo è pretestuosa e filosoficamente priva di fondamento, trattandosi semplicemente di “livelli differenti” di aggregazione della materia. Una materia che allo stato elementare (particelle fermioniche e bosoniche) ha certe proprietà che non sono più quelle dei “complessi” che le particelle elementari formano, dapprima a livello di atomi, poi di molecole, poi di macromolecole, e infine di “corpi complessi” e macroscopici come sono gli esseri viventi.

I precursori

Per quanto l’olismo nasca in Occidente soltanto nel XVII secolo con il panteismo di Spinoza, esso fonda le filosofie orientali sin dal XIII secolo a.C. Le filosofie-teologie indiane sono infatti tutte olistiche, e l’olismo è uno degli elementi di base di tutta la speculazione orientale, quale si ritrova anche in Cina nel Taoismo, che si origina nel VI secolo a.C. circa. Quindi, la sua identificazione e definizione ha luogo in Occidente con grande ritardo, solamente dal XX secolo, basandosi su una tradizione che è riferibile soltanto al Neoplatonismo (III-VI secolo) e in particolare in Plotino (III secolo). Tradizione assai debole quindi nel mondo giudaico-cristiano, se si esclude, appunto, Baruch Spinoza e prima di lui Giordano Bruno. Spinoza con un’originalissima interpretazione della Bibbia si oppone al dualismo cartesiano con il suo panteismo (Dio è il Tutto). Più tardi, in qualche misura, anche Johann Wolfgang von Goethe che raccoglieva suggestioni mistico-olistiche del pensiero tardo-medievale può essere considerato un olista. Egli traduce infatti nella sua teoria dei colori, dove la luce bianca (come sommatoria dei differenti colori dell’iride) non sarebbe considerabile come mera somma delle frequenze elettromagnetiche dei suoi componenti, un concetto olistico che il Romanticismo tende a rivitalizzare.

Tipi di olismo

Essendo un approccio generale o forma di pensiero, l’olismo si può applicare a molte discipline. L’olismo ontologico, ad esempio, sostiene che la realtà è fondamentalmente fatta di interi. L’olismo confermativo nella filosofia della scienza, d’altro canto, significa semplicemente che le teorie scientifiche dovrebbero essere confermate o confutate nella loro interezza, piuttosto che in singoli aspetti (si veda la Tesi di Duhem-Quine). Altre forme di olismo includono l’olismo sociale, metodologico, etico, semantico, di significato e tipologico. Quanto al cosiddetto olismo originario, si tratta di una scienza dei cicli e le sue più grandi applicazioni si hanno proprio nelle pratiche orientali come l’agopuntura

Olismo in medicina

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Le informazioni hanno solo un fine illustrativo. Pietra di Luna non dà consigli medici.

 

Per approfondire, vedi Medicina alternativa.

Si definisce olistico un approccio integrativo alla medicina che intende indagare le cause psicologiche e spirituali che si accompagnerebbero all’insorgere delle malattie, attribuendo ai sintomi che il corpo manifesta un linguaggio simbolico. L’olismo si articola nel campo della medicina con una posizione denominata “salute globale”, orientata allo studio dell’unità umana nelle sue molteplici dimensioni. Il modello olistico di essere umano si sviluppa come sintesi di antiche tradizioni mediche e scienze moderne. La salute globale non è vista come semplice assenza di malattia ma un benessere globale di corpo, mente, società e ambiente e anche come un’evoluzione psicofisica Esistono numerosi autori indipendenti che possono essere ascritti a questa corrente di pensiero, i più noti dei quali sono il medico austriaco Rudiger Dahlke e la biologa canadese Claudia Rainville.

Storia

È fin dagli albori della scienza medica che si riflette sul rapporto psiche/corpo. Bisognerà, però, attendere la fine dell’Ottocento perché emergano con maggiore chiarezza i temi centrali propri della medicina olistica. Oggi vengono considerati precursori dei vari approcci olistici psicoanalisti come Georg Groddeck (1866 – 1934), naturopati come Edward Bach (1886 – 1936) e teologi come Mary Baker Eddy (1821 – 1910).